Il castrum dalla tarda repubblica all’età imperiale

Alla fine dell’età repubblicana sul castrum si sovrappose il grande complesso santuariale denominato tempio B, oggi visitabile nel Comprensorio archeologico.
Già J. Johnson durante gli scavi portati avanti negli anni ‘30 del ‘900 aveva attribuito quest’area al culto di Cesare divinizzato, per il rinvenimento di una lastra in marmo con la dedica DEIVO IULIO E LEGE RUFRENA (CIL I,2 2972, esposta nel Museo di Minturnae), di una testa da lui attribuita a Cesare (https://www.penn.museum/collections/object_images.php?irn=519) e di una statua loricata acefala coeva, visibile anch’essa nel Museo di Minturnae.
Da questo complesso proviene una quantità notevolissima di statue e teste sia di età repubblicana che imperiale e recenti studi hanno evidenziato una significativa presenza di fontane e ninfei. L’esistenza di elementi e strutture legate all’acqua (nei suoi vari aspetti ornamentali, lustrali, sacrali) richiama inevitabilmente i culti ancestrali celebrati nel santuario emporico alla foce del fiume e collegati alla divinità femminile identificata nel tempo con Marica, Diana, Afrodite-Venere. E il grande santuario che sorge in posizione privilegiata, sui resti dell’antico castrum e ben visibile dal fiume, evoca così proprio Venere, genitrice della dinastia Giulio-Claudia.

Nella campagna archeologica del 2003, in un’area agricola rimasta indenne dagli eventi bellici, lo scavo ha riportato in luce l’imponente scalinata di accesso al tempio, su un lato dell’antico lastricato della Via Appia.
Sul lato opposto, ancora sconosciuto, è emersa invece una selva di resti architettonici (capitelli, colonne, conci di archi, cornici, frammenti di iscrizioni monumentali) in un voluto affastellamento, quasi a creare uno sbarramento della strada, come suggerito dalle stratigrafie fino al sec. VI d.C.
Dagli scavi diretti da J. Johnson conosciamo anche, parzialmente, una struttura con podio voltato, “appoggiata” con il lato posteriore all’altra torre angolare del castrum e identificata con un tempio denominato convenzionalmente tempio L.
Sia il santuario sia l’area ancora inesplorata tra la via Appia e questo tempio sono delimitati da alti muri sul lato di confine con i cardini della città, quasi a voler mantenere e rimarcare la sacralità del sito antico, ampliato oltre i limiti originari.

https://www.penn.museum/collections/object_images.php?irn=307505

Castrum di Minturnae – Campagna scavi 2003

https://www.penn.museum/collections/object_images.php?irn=519&fbclid=IwAR34cBBV6sG_leJdMR_QjSgprplyL6hkquvWm4KRa7tx2RKIcKMW1MXNSvo

Castrum di Minturnae – tempio B, tempio L e cardine adiacente (Google Maps, edited)

Castrum di Minturnae – Campagna scavi 2003